La metà è stata la Croazia, ma ovviamente il giro è stato più ampio e, in 2 settimane, abbiamo percorso le strade anche delle nazioni vicine. Dopo un paio di giorni in Abruzzo, regione di Francesco, abbiamo attraversato l'Adriatico per approdare nella parte più a ovest dei Balcani. Prima o poi faremo anche l'interno (Serbia, ecc.), ma in questo viaggio ci siamo voluti godere mare, città costiere ed isole!
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1°-4° giorno - venerdì 2-lunedì 5 agosto: venerdì, caldo atroce di una Milano già deserta; partiamo alle 13.30, direzione Teramo... o meglio Varano, frazione dove Francesco ha la sua famiglia. Relax, cibo buono e diverse escursioni ci hanno ritemprato, ricordandoci quanto sia magnifico l'Abruzzo. Degni di nota la scarpinata per raggiungere i 2.433 mt slm del Rifugio Franchetti, sul Gran Sasso, oltre che un bel giro con amici del forum V-Strommers dalle parti dell'alto Molise.
Lunedì 5 sera si vola verso Ancona, traghetto per Spalato e bella nottata sulla nave, godendoci il fresco in alto mare.
5°-6° giorno - martedì 6-mercoledì 7 agosto: all'alba sbarchiamo a Spalato. Ad attenderci la nostra cara amica Antonia, spalatina, amante e profonda conoscitrice della sua città. Passiamo la mattina in giro per il centro, splendido, visitando il Palazzo di Diocleziano, molte piazzette e viuzze, arrivando anche fino al parco poco sopra la città, godendo di vista panoramica e bibita gelata.
Nel primo pomeriggio andiamo via, ma sarà solo un arrivederci perchè tra qualche giorno torneremo a farci intrigare da Split, guidati dall'eccezionale Antonia (ancora grazie Anto!!). Veloci, prendiamo la litoranea e puntiamo le ruote verso Dubrovnik; la strada è magnifica e si guida che è un piacere, oltre che in piena sicurezza.
Arriviamo alle 20 all'appartamentino di una famiglia privata, poco fuori città, prenotato tramite il "nostro" fidato AirBnb. La chicca: mentre non riuscivamo a trovare l'alloggio, ci si avvicina un anziano e ci chiede 5 euro per indicarci la famiglia e la casa. Dopo un bel "no, grazie!", tempo 30 secondi ed era già a farsi un bagno nel cristallino mare che avevamo di fronte: chi lo ammazza questo?! Un grande!
Cena in un vicino ristorante, cibo buonissimo e conto più che economico: benvenuti in Croazia! Saremo viziati sul fronte culinario per tutto il resto del viaggio.
L'indomani sbrighiamo un po' di commissioni nella mattinata e ci godiamo un un'oretta di mare proprio vicino al nostro alloggio. Il pomerigigo e la sera li abbiamo dedicati a visitare l'antica Dubrovnik, città di mare fortificata, meta tra le più visitate della Croazia (ed a ragione!). Mettete in conto tanta gente per le strade e difficoltà a trovare parcheggio se siete su 4 ruote.
7° giorno - giovedì 8 agosto: goduria di guida e di cibo, questa giornata è stata dedicata alla penisola di Peljesac ed all'isola di Korcula. Passando dalla prima, imbarcandosi ad Orebic, si raggiunge la seconda. A Korcula, abbiamo trascorso un paio d'ore in una delle spiaggie di Lumbarda, che consigliamo: poca gente, mare... beh, il solito incredibile mare croato, sabbia dorata.
Altri km in giro per Korcula, poi nuovamente il traghetto a metà pomeriggio per tornare nella penisola di Peljesac, specificamente a Ston. Questo paese vanta diversi motivi di interesse: mura di cinta chilometriche che percorrono un'intera collina, sulle quali si può camminare; suggestive vasche di dissalazione; fama di essere il miglior posto dell'Adriatico dove mangiare cozze spendendo pochissimo. Tutto vero!
Se passate da quelle parti, dovete fermarvi al ristorante Stagnum, qui la nostra recensione su Trip Advisor; abbiamo cenato nel patio, sotto un albero, deliziandoci di pesce fresco (cozze alla buzata, risotto al nero di seppia e frutti di mare, grigliata mista a volontà), vino bianco e splendidda atmosfera. Tutto questo a 38 euro in due!
8° giorno - venerdì 9 agosto: 500 km di strade statali e secondarie, lasciando l'antica Dubrovnik, per dirigerci verso il Montenegro e le Bocche di Kotor. Passato il severo e lungo controllo al confine (carta verde al valida se volete entrare senza problemi), lo stacco rispetto alla Croazia si avverte tanto: più caotiche le strade, più sporco a terra, più brutti i palazzi. In ogni caso, quello che è considerato "il fiordo più a sud d'Europa" merita un passaggio.
Lasciato il mare alle spalle, ci siamo inerpicati all'interno, percorrendo una strada ricca di curvoni veloci in salita, ben tenuta e priva di traffico. Il punto in cui svoltare è segnalato qui.
Seguendo per Trebinje, siamo entrati in Bosnia ed Erzegovina, precisamente nella Republika Srpska: questa parte di Balcani così martoriata dalla storia recente, seppure vista per poche ore e 200-250 km circa, ci ha lasciato un ricordo profondo ed indelebile. Sino ad ora è stata la zona d'Europa che abbiamo scoperto come più arretrata e con tutti i segni della guerra ancora visibili. Territorio spesso arso e senza nulla per decine di chilometri, struggente nella sua desolazione, ma capace di perle di storia e cultura come Mostar, città simbolo con il suo ponte ed oggi in lente rinascita.
Lasciata Mostar, al volgere della sera, siamo tornati in Croazia, di nuovo dalle parti di Spalato, dove avevamo prenotato un appartamento delizioso nel paesino di Žrnovnica.
9°-10° giorno - sabato 10-lunedì 11 agosto: dopo i tanti km del giorno precedente, il sabato lo passiamo al piccolo trotto, nelle vicinanze di Spalato. Una visita a Trogir, cittadina turistica ma incantevole che è stata per lunghi secoli sotto il dominio veneziano, non poteva mancare. Ci rilassiamo godendoci un pranzetto in uno dei ristoranti della parte vecchia e poi trascorrendo pomeriggio e serata tra una passeggiata ed un caffè ammirando le barche ormeggiate, il via vai della gente, le belle case antiche.
La domenica ideona: andiamo su un'isola e, noleggiate due bici, andiamocene a zonzo tra spiagge e paesini. Dopo una rapida discussione, scegliamo Solta. L'aver letto che è meno battuta dal turismo e che comunque ha un noleggio bici, ce la fa preferire. Tutti baldanzosi, a piedi, ci dirigiamo al porto e salpiamo. Arrivati sull'isola, ecco la sopresa: il noleggio bici è dall'altra parte dell'isola, circa 15 km dal punto in cui siamo; il bus che collega le due parti dell'isola è appena partito ed il prossimo ci sarà tra... 5 ore!! Insomma, Solta si è rivelata una bella fregatura per via dell'organizzazione nulla di trasporti e cose da fare. Del resto volevamo qualcosa di poco battuto ed in effetti non c'era quasi nessuno (anche complice che era domenica, quei pochi alimentari ed attività erano chiusi)! Dopo un po' di scarpinata per provare a vedere un pezzettino di isola, ripieghiamo sulla decisione di farci delle sane ore di spiaggia... mica male come ripiego!
La sera, rientrati a Spalato, la giriamo per l'ultima volta in compagnia della nostra cara Antonia, ancora preziosissima e gentile nel farci vedere posti della città insoliti ed interessanti. Chiudiamo la serata con grappa al miele, un giro notturno nella piazza principale del Palazzo di Diocleziano, finalmente deserta, ed uno spuntino notturno con dei "cosi" salati buonissimi presi in un forno!
11°-12° giorno - lunedì 12-martedì 13 agosto: si risale la Croazia verso nord, i giorni di vacanza sono agli sgoccioli ma abbiamo ancora diverse cose che vogliamo vedere. Passiamo (purtroppo) velocemente per Primosten, incantevole paesino su una penisola, promettendoci di tornarci prima o poi. Saliamo ancora e diamo uno sguardo a Sebenico (che non ci è piaciuta) e poi al Parco Nazionale di Krka: questo parco è piuttosto esteso e potrebbe essere una buona idea dedicarvi almeno 1-2 giorni; noi eravmo un po' di fretta e siamo riusciti a fare in moto solo il giro completo del suo perimetro, senza poter inoltrarci a piedi nel mezzo della natura.
Nel pomeriggio arriviamo a Zara, ultima città dove abbiamo prenotato una sistemazione in Croazia. L'alloggio, preso sempre su AirBnb si rivela una vera schifezza. Inoltre la città, nella quale ceniamo e passiamo la serata, sinceramente ci delude alquanto, niente a che vedere con le splendide Dubrovnik e Split.
Il 13 agosto, per dimenticarci un po' dell'amaro in bocca di Zara e dell'appartamento, ci fiondiamo al Parco nazionale dei laghi di Plitvice, parte della lista Unesco. Dopo un paio di ore di strade magnifiche che si inoltravano all'interno, percorse a gas spalancato e divertendoci, arriviamo ad uno degli ingressi di questo enorme comprensorio naturale. La fila per entrare è lunga, ma il flusso di turisti è spiegato all'interno: raramente abbiamo visto uno spettacolo naturale più potente, con acqua cristallina ovunque, laghi che si tuffano l'uno nell'altro con cascate e ruscelli, pesci e piante di ogni tipo. Mettete pure in conto 5-6 ore, meglio tutto il giorno.
La ciliegina del giorno, forse dell'intero viaggio: canyon del fiume Zrmanja, trovato per caso prendendo una stradina sterrata per circa un km, percorrendo la strada che ci riportava a Zara (nei dintorni di Obravac). Molto simile ad un canyon americano, non per niente set di famosi film western, questo luogo ci ha stregato e siamo rimasti almeno un'ora a goderci la perfetta solitudine seduti sullo strapiombo con vista fiume, 200-300 mt sotto di noi.
13°-14° giorno - mercoledì 14-giovedì 15 agosto: la mattinata si apre con una decisione, quella di lasciare l'orrido alloggio a Zara prima del tempo e cercarci qualcosa all'interno: scelta azzeccata. Prenotato un alloggio, ci mettiamo in viaggio.
Non facendo bene i conti con gli scarsi benzinai del tratto Zara-Pag (beh, meglio, colpa di Francesco nell'aver temporeggiato troppo a fare rifornimento!), arriviamo in una stazione di sosta a motore spento ma con ancora la moto in movimento. Facciamo un miracoloso pieno senza aver spinto la moto, dopo aver percorso quasi 470 km con un pieno, sfruttando anche il vapore del serbatoio! Tecnicamente non siamo rimasti a piedi... forse!
Tutti allegri per questo scampato "spingi-spingi-la-moto", voliamo sull'isola di Pag. Questa, collegata da un enorme ponte, è un altro posto stupendo: lunga 60 km e larga dai 2 ai 10 km, è quanto di più vicino al paesaggio lunare ci sia capitato di vedere. Il vento incessante modella da millenni il territorio, rende quasi impossibile alla vegetazione di attecchire, salvo rare zone con ulivi secolari. Arrivati in punta (dove c'è un paesello che non a caso si chiama Lun), sosta per un bel tuffo e poi subito traghetto per tornare sulla terraferma croata, lasciando definitivamente la costa ed inerpicandoci all'interno; strade mozzafiato ci portano fino all'Hotel Gacka (vicino Otocac), splendido e sperduto, con di fronte un palazzo ancora crivellato di colpi, triste lascito della guerra di una ventina di anni fa. Arriviamo vestiti leggeri, con sotto al giubotto estivo il costume, mentre qui siamo in montagna e fa freschino! Subito ci concediamo una buona cena ed una sana dormita.
Il Ferragosto lo trascorriamo a zonzo tra luoghi interni, coperti di fitte foreste, un passaggio ancora sulla costa, salutando definitivamente il mare croato, una visita alla fortezza di Senj, una sgroppata finale fino a Ravna Gora. Qui saremo ospiti per una paio di notti della Pensione Bijela Ruza, deliziati dalla cucina montanara locale, tra l'altro a base di porcini, carne di orso, di cervo e pariolo... uao!
15° giorno - venerdì 16 agosto: trascorriamo buona parte della giornata al Parco Nazionale di Risnjak, poco battuto dal turismo ma che vale la pena di andarsi a cercare. Qui affittando le bici e ci godiamo la natura, il silenzio, i boschi. Mentre pedaliamo, ci sfrecciano davanti caprioli! Roberta, per giunta, si diletta a fare enduro in bici, con passaggi tecnici niente male, ovviamente senza uno straccio di protezione ma con jeans e maglietta...
Nel pomeriggio, lunghissima passeggiata a piedi nei boschi, arrivando anche alla sorgente del fiume Kupa, bevendo direttamente l'acqua che sgorga dal terreno, limpida e pura come raramente avevamo assaggiato.
La sera, seconda cenetta ottima, abbondante ed economica servita nella nostra ormai amata pensione; chiudiamo con strudel ai porcini, porcini gligliati e bistecca di cervo. Ancora ci sognamo questa cena la notte!
16°-17° giorno - sabato 17-domenica 18 agosto: il viaggio volge al termine e ci dirigiamo verso l'Italia, passando rapidamente per la Slovenia e fermandoci la sera a Fagagna, vicino Udine, ospiti dai cari amici Mariella e Andrea (ancora grazie di tutto ragazzi, cenetta compresa!).
Il riassunto degli ultimi due giorni lo fa Roberta, sul nostro solito diario di viaggio cartaceo: "Non ho idea di dove siamo, ma siamo in Italia, già da ieri. Stasera saremo a Milano [...]. Ieri abbiamo cercato di visitare Trieste e Palmanova ma non eravamo dello spirito giusto. Arrivati a Fagagna abbiamo avuto una meravigliosa accoglienza da Mariella e Andrea, ci siamo ammazzati di San Daniele e vino friulano. Stamattina colazione insieme e veloce visita a Udine. Poi di nuovo culetto in sella "dritti" verso Milano."... beh, non proprio dritti, prima giro largo per Pordenone, Belluno, passo Rolle, Idro, Brescia... e solo alla fine Milano, verso le 11 di sera!