Riassunto del viaggio e tappe

Questo viaggio è stato ritagliato su misura per un weekend lungo e si è limitato alla Corsica del Nord. Di sicuro anche quest'area meritava più giorni, ma è sempre così... accontentiamoci e godiamoci il giro!

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1° giorno - venerdì 30 maggio: siamo partiti da Milano alle 18:30 circa. Io e Roberta lavoriamo nella stessa sede e già dalla mattina ci eravamo portati tutto l'occorrente per cambiarci ed essere pronti a partire.

Una lunga e noiosa trasferta autostradale ci ha portati a Savona, porto di partenza da cui imbarcarci per Bastia. Ovviamente l'idea non è stata solo nostra e, all'arrivo sul molo, una distesa di almeno 100 moto ci si prospetta davanti! Pensiamo subito che potremmo trovare "traffico" vista la mole di motociclisti che sbarcheranno tutti nello stesso punto... invece, nei giorni seguenti, percorreremo quasi sempre strade stupende e deserte.

La notte trascorre (più o meno) tranquilla sulla nave; per la prima volta sperimentiamo i sacchi a pelo in pieno corridoio, una sistemazione arrangiata ma economica!

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2° giorno - sabato 31 maggio: nonostante la minaccia di pioggia all'orizzonte, sbarchiamo puntuali alle 8:00 di mattina, asciutti e belli vogliosi di metterci in sella.

La mattinata di questo fresco sabato è dedicata al Cap Corse, il giro Bastia-Ersa-Saint Florent, il cosiddetto "dito". Questa estrema parte nord dell'isola è considerata il "riassunto" dell'intera isola: ad est strade scorrevoli e vallate relativamente dolci che digradano verso il mare. Appena si passa dal lato ovest, quello che guarda alla Francia, scogliere a picco e strade mozzafiato fanno capire subito cosa ci attenderà per tutto il proseguo da questo lato.

Per le prime decine di km si alternano vecchie torri di avvistamento genovesi, una rigogliosa macchia mediterranea e piccoli porticcioli. All'orizzonte, sul mare, imponenti nuvoloni scaricano pioggia... finché sono lontani, va bene così!

Poco prima di Rogliano, sulla D80, una serie di curve con asfalto appena steso ci fanno divertire. Ci fermiamo un po' a visitare un vecchio mulino e poi via, si passa dal lato ovest e si arriva fino a Nonza: la spiaggia nera ed il tetro rudere della miniera di amianto fanno dell'area di Nonza un posto immancabile.

Stop! Un passo indietro: dimenticavamo una bellissima spiaggetta deserta, trovata quasi per caso e nella quale ci siamo divertiti a fare un po' di off road tra dune e battigia.

Riprendiamo il giro ed arriviamo a Saint-Florent per pranzare al volo. Questo paesino è curato ed accogliente, ma paesaggisticamente non è niente di memorabile. Molti vi fanno tappa, però, perchè da qui in avanti si può percorrere la fantastica strada del Désert des Agriates, una serie di curve in mezzo ad un paesaggio disabitato, secco e con arbusti e rocce come protagonisti assoluti, unico punto della Corsica a non avere per chilometri e chilometri una strada costiera.

Arriviamo nel paesino di Isola Rossa e ci concediamo una bella passeggiata che ci porta a visitare la chiesetta in cima all'Ile de la Pietra.

Ripartiti, velocemente arriviamo a Calvi. Questa città meriterebbe una visita più approfondita ma noi, purtroppo, abbiamo solo il tempo di un rapido giro alla cittadella, in ogni caso da vedere!

Siamo ormai a metà pomeriggio e dobbiamo affrettarci per non arrivare a notte fonda nell'albergo che abbiamo prenotato a Evisa.

Da Calvi dobbiamo dirigerci verso Porto. Qui commettiamo un errore, ma lo scopriremo solo a posteriori: invece di proseguire sulla più veloce D81, che passa un po' all'interno, prendiamo la strada costiera D81B. Mai errore fu più ben accetto! Strada stupenda, deserta, a picco sul mare. E' lenta, un po' perchè pericolosa (manto stradale così così, guard rail inesistenti e strapiombi anche di 100 mt ed oltre sotto), un po' perchè ci fermiamo ogni poco per far foto, non crediamo ai nostri occhi per tanta bellezza!

Dopo aver impiegato un paio di ore, aver guidato alla grande ed essercela goduta, ci accorgiamo che si sta facendo notte. Siamo arrivati a Porto e ci aspetta un'ultima mezz'ora per arrivare ad Evisa.

Dobbiamo ammettere che prenotando, il paesello non ci sembrava così in montagna. Invece in 10 km circa, si sale tremendamente e a noi va bene così! Certo, siamo stanchi e l'ultimo tratto di strada è viscido, con molti animali e impegnativo da guidare; maiali neri, mucche e, per non farci mancare nulla, da una rupe, delle capre che ci hanno fatto cadere alcune pietre molto vicino: anche questo è il fascino di questa isola.

Finalmente arriviamo all'hotel Aitone, nostra casa per due notti. Dopo una buonissima cena, dritti a dormire!

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3° giorno - 1 giugno 2014: ci svegliamo ritemprati e pieni di energia per replicare la bella giornata di ieri. Abbiamo in mente un bel giro ed anche un paio d'ore di spiaggia e mare.

La sorpresa subito: apriamo la finestra della camera e... oooh! Spettacolo superbo! Panorama fantastico che dall'albergo (piena montagna) arriva sino al mare. Restiamo di stucco. La sera prima non ci eravamo per nulla di quanto fosse bello il paesaggio qui intorno per via della notte che incombeva e di nuvole e nebbia. Stamattina è tutto sereno ed è stata una piacevole scoperta.

Appena ripresi, ci fiondiamo a fare colazione nell'unica boulangerie, il classico panificio francese, con croissant appena sfornati. Evitiamo l'hotel per via del prezzo di 9 euro a persona per la colazione... un vizio dei francesi quello di salassare i clienti degli hotel sulla colazione.

Saliamo in sella, direzione Calanche de Piana. Capiamo già da lontano perchè queste formazioni rocciose sono tra i siti patrimonio dell'Unesco: pinnacoli, creste, strapiombi ed una strada tutta curve ne fanno uno dei luoghi immancabili per chi visita la Corsica.

E' tempo di un po' di relax e allora in spiaggia! Dal paese di Piana ci fidiamo del cartello "spiaggia" e, dopo 5-6 km di assoluto godimento motociclistico, "planiamo" sulla spiaggia che potete vedere qui. Mare cristallino, spiaggia dorata e poca gente, ci gustiamo due orette di ozio, bagni e pranzo al sacco. Luogo trovate per caso ed approvatissimo!

Risaliamo a Piana e, nuovamente sulla strada D81, passiamo a Cargèse e poi a Sagone. Da qui lasciamo definitivamente il mare per addentrarci nell'entroterra con la D70, salendo di quota vertiginosamente e per completare quello che a fine giornata sarà un percorso circolare che ci riporterà ad Evisa. Sarà un bel guidare per strade perfette e deserte (salvo qualche motociclista tedesco) che ci porterà a passare per Vico e, dopo un trilione di curve, tornare ad Evisa con un sorrisone sulle faccia. Ah, non prima di aver allungato un attimo ed esserci attardati un po' sul nebbioso Col de Vergio, 1.477 m s.l.m.

Ceniamo in un ristorantino di Evisa, prendendo tutte o quasi le pietanze a base di castagne. In effetti Evisa è la patria delle castagna, con un festival che ogni hanno richiama molta gente anche dal continente.

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4° giorno - 2 giugno 2014: ultimo giorno su questa magnifica parte di isola. Abbiamo il traghetto da prendere verso ora di pranzo a Bastia e in circa due ore taglieremo da ovest ad est. La strada scelta, però, non è per nulla banale.

Dopo un'ottima ed abbondante colazione in hotel (del tipo: "ok, prendetevi questi 18 euro per 2 persone, ma ora il buffet sparirà sotto le mie fauci!"), carichiamo i pochi bagagli e da Evisa imbocchiamo la D84, ripassando volentieri per il Col de Vergio e puntando in direzione di Calacuccia. Le strade di montagna la mattina hanno sempre un fascino indescrivibile: umide e con animali in libertà, a quell'ora sono sempre deserte ed un po' malinconiche, fresche e dimenticate dai turisti. In questi momenti, io e Roberta amiamo farci cullare ad andatura lenta e respirare l'aria frizzante di inizio giornata. Una delle tante cose belle di viaggiare in moto.

Strada facendo passiamo per le suggestive gole della Scala di Santa Regina e poi decidiamo di fare una capatina a Corte, anche se ci fa perdere strada. Questa cittadina, un tempo la capitale dell'isola, è affascinante e spesso scelta come base per visitare il centro dell'isola. Stavolta è stata solo una toccata e fuga, ma ci torneremo.

Corte conclude il nostro giro in Corsica. Dopo un velocissimo trasferimento che ci porta nuovamente a Bastia, ci imbarchiamo e ci rilassiamo sul ponte della nave, godendoci la traversata e prendendo un po' di sole.

Livorno, alle 18.00, ci vede un po' tristi: il classico malumore da "fine vacanza" e, in più, pallosissimo trasferimento autostradale fino a Milano. Senza contare traffico congestionato per decine di km, una foratura della gomma posteriore, di cui ci accorgiamo il giorno dopo, e multa per eccesso di velocità (ben 8 km orari in più) di cui avremo notizia un mese dopo... bah!

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