Luca Guerrini

Luca Guerrini: vespista, collezionista, viaggiatore estremo!

Luca Guerrini lo abbiamo conosciuto per caso, nel 2014, in un luogo piuttosto fuori mano: il cartello di benvenuti a Capo Nord!

Arrivati la mattina del 20 agosto, ci siamo stupiti vedendo questo ragazzo, tutto infagottato, appena sceso dalla sua bellissima Vespa Sprint del '75 verde bottiglia. Notando la targa italica, non ci siamo potuti esimere dal fare le conoscenze e, da lì in avanti, passare la mattinata intera sulla scogliera che segna il punto più a nord d'Europa. Tra foto di rito e risate, il tempo è volato e ci siamo ripromessi di rivederci una volta tornati in Italia. Finalmente, dopo mesi, io (Francesco) sono riuscito ad andare in Toscana per un bel weekend lungo.

Durante i 3 giorni, abbiamo girato per le strade del Chianti, ci siamo fatti un pezzo del percorso dell'Eroica e, con il nostro comune amico Marco Giurin, siamo pure riusciti a sentire i racconti di viaggio di Francesco Ristori (per chi non sapessi chi è, vi basti sapere che ha fatto Italia-Giappone in moto... qui il suo sito sognandoriente.it).


Allora proviamo a raccontare qualcosa di Luca, per semplicità servendoci delle sue "tre anime".

Il vespista un po' matto - Uno che ha una viscerale passione per un mezzo a due ruote glorioso come la Vespa è solo da ammirare. Detto ciò, conoscendo Luca non si può non pensare che sia anche un po' matto, di quella follia che solo i grandi amori sanno esprimere.
Ha macinato decine di migliaia di km in tanti anni, ha fatto parte (ed è anche stato presidente) di club Vespa tra Toscana ed Umbria, ha tanti mezzi Piaggio nel suo garage quanti è raro vederne insieme anche in un museo vero e proprio (ma per questo si veda il punto successivo, "Il gran collezionista"). La sua musa a due ruote lo ispira anche nel vestire: non si separa mai dal suo cinturone con fibbia a forma di... veramente ve lo devo dire?!
Mi sono sinceramente stupito, dopo averci parlato, che non abbia mai mandato il suo curriculum alla Piaggio! 

Il gran collezionista - Questo è uno degli aspetti che più colpisce chi conosce Luca: la sua sconfinata collezione. Entrare nel suo garage è un'esperienza da provare: lui ti mostra i suoi tantissimi mezzi a due ruote come se fosse la cosa più normale del mondo vederne così numerosi e tutti insieme. Oltre a banchi da lavoro, pezzi di ricambio, aggeggi strani che stenti a capire cosa siano, parti di motori, Luca vanta qualcosa come oltre 60 mezzi: non solo Vespa ma anche Piaggio Ciao, Bravo, Sì ed altri ciclomotori, recenti o del passato. Ha delle chicche come la Vespa a quattro ruote, rarissima in Italia e prodotta in un periodo limitato solo per il mercato francese (come avrà modo di spiegarci Luca stesso nell'intervista poco più in basso).
Come se non bastasse, poi, il toscanaccio ha una serie infinita di oggetti inerenti la Vespa: modellini, memorabilia, gadget di tutti i tipi, coppe, giocattoli (alcuni d'epoca), sveglie, pupazzi, tazze e bicchieri... Ben oltre 1.000 pezzi ma, a dire il vero, un numero così alto che neanche lui lo sa di preciso.

Insomma, si rimane strabiliati dal numero, dalla varietà ed anche un po' dal caos in cui lui sembra comunque trovare tutto ciò che cerca. La sua promessa è stata quella di metter a posto il tutto: la prossima volta vedremo se sarà stato di parola!

Il viaggiatore estremo - Andare a Capo Nord in moto non è impresa alla portata di tutti. Se poi ci vai con una Vespa di 40 anni fa e da solo, beh la cosa comincia ad assumere i contorni di un viaggio sicuramente impegnativo.
Ma Luca vuole far ancora di più ed è qui che l'aggettivo da affiancare a viaggiatore diventa "estremo"! Nell'estate 2015 il toscanaccio vuol tornare a vedere il mappamondo di Nordkapp, facendosi andata e ritorno in... Piaggio Bravo 50! Avete capito bene: un cinquantino pensato per permettere ai 14enni degli anni '80-'90 di andare a scuola; non certo un mezzo affidabilissimo o veloce; un ciclomotore con ben 3 litri di serbatoio carburante. Ebbene Luca vuole fare gli oltre 10.000 km previsti su questo fantastico coso a due ruote.

 

Intervista - Luca racconta (anche) il suo progetto folle: Capo Nord in Bravo 50!

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D. Da quando hai questa passione per la Vespa?

R. Praticamente la Vespa mi è piaciuta sin da piccolo. Ogni volta vedevo o ne sentivo passare uno nel mio piccolo paese mi fermavo ad ammirarla.
Arrivati i 14 anni, da un rivenditore di motorini usati, mi misero a confronto due mezzi che rientravano nel budget: una Vespa Special e un Malaguti Fifty. Un po' convinto da il mio babbo (che diceva con le "ruote alte" per andare nei campi erano più comode), ironia della sorte scelsi il Fifty; dopo un anno mi si ruppe il cambio e il prezzo della riparazione superava il valore stesso del mezzo. Allora comprai una nuova Vespa PK 50 a 3 marce; appena trovato il lavoro, la personalizzai e la truccai tutta. Poi l'ho venduta e ho comprata un'altra 50 degli anni '60. Da qui e iniziata la mia avventura nel mondo Vespa con raduni e viaggi!

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D. Parlaci della tua collezione: attualmente quanti mezzi hai? Quali quelli più preziosi e rari? A quali tieni di più e perché?

R. Ho avuto la fortuna che tra la fine degli anni '90 e i primi del 2000 le Vespa si trovavano ancora a prezzi molto bassi; ogni tanto anche in regalo da qualcuno che voleva disfarsene, perché ancora non era uscita la vespa-mania. Così, ad oggi, sono riuscito ad avere oggi al mio attivo ben 20 Vespa. Dopo i prezzi sono andati alle stelle e ho deciso di collezionare i ciclomotori Piaggio: ora ne ho ben 43.

Penso che il pezzo più prezioso che ho è la Vespa 400, l'unica Vespa a 4 ruote fatta dalla Piaggio, solo per il mercato francese.
Poi ho una "faro basso" del 1957. Ancora, tra le più rare, ho un PK 50 automatico, senza marce: praticamente è stato il primo scooter ma è nato troppo presto per aver successo.
Diciamo che sono affezionato un po' a tutte ma la mia preferita rimane la Sprint Veloce 1975 con cui sono stato a Capo Nord; ha la mia stessa età e la trovai nel 2000 a un prezzo stracciato. Visto che aveva delle modifiche, decisi di riportarla nello stato originale e poi rivederla, facendo il lavoro tutto da me. Alla finie, però, la guardai e dissi: "però, è veramente bella, ha la mia età, è la prima Vespa che ho restaurato da solo...". Poi la provai su strada e decisi definitivamente di non venderla! Più la usavo e più mi divertivo e mi accorgevo che, non so perché, ma era la Vespa adatta a me. Da allora, quando c'è da fare qualche viaggio lungo, un po' più folle, con strade più curvose, scelgo sempre lei: mi sento più sicuro diciamo, mi piace molto il motore lineare e poi si guida benissimo. Per ora è un mulo non mi ha mai lasciato a piedi, cosa molto importante!

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D. Nel 2014 sei andato a Capo Nord in Vespa in soli 14 giorni. Una vera impresa! Raccontaci di più di questo viaggio: il pre-partenza, con allestimento del mezzo ed organizzazione (cosa hai portato con te, ad esempio), ed il viaggio in sé, come è andata.

R. Beh, per tutti è stata un'impresa; per me è stato soltanto un viaggio che realizzava un mio sogno, ma sopratutto quello di tanti altri.
Però sì, è vero che ho fatto 9600 km in 14 giorni, con una media di più di 600 km al giorno. Un giorno ho guidato 17 ore di fila facendo 900 km! Avevo stabilito che le uniche fermate che mi interessavano erano Nordkapp ed il villaggio di Babbo Natale a Rovaniemi (Finlandia); del resto, spesso devi fare una scelta perché le cose da vedere sono tante ma i giorni di ferie sono quelli lì!

Inizialmente il viaggio lo dovevamo fare in 5. Ad aprile 2014, per vari motivi, 4 si sono ritirati e, rimasto solo, avevo deciso di rimandare. La voglia però era forte: il percorso c'era, quel che mi mancava era un po' il coraggio di partire da solo. A giugno vengo a sapere di un ragazzo di Recanati che era partito in Vespa in solitaria, destinazione Capo Nord. Mi dico: "vabbè, dai, il viaggio in solitaria ci può stare!".
Verso la fine di luglio, conosco su Facebook un altro che parte da solo; a questo punto decido che se ci sono andati loro, non vedevo perché non ce l'avrei fatta anche io. Comincio a preparare la Vespa PX. A fine luglio, però, 10 giorni prima della partenza prevista, un piccolo problema di salute mi fa rinunciare all'idea: avevo già la Vespa pronta, motore revisionato completamente ecc.
Il giorno della presunta partenza (un sabato, il primo giorno di ferie) mi metto a pensare: "martedì devo andare dal medico. Sicuramente mi da l'ok a partire; a quel punto avrei 18 giorni, ce la posso fare. Ma che faccio? Lascio a casa la Sprint Veloce, la mia Vespa preferita?". Lei mi ha sempre accompagnato nelle avventure più folli... "No! Questo viaggio, se lo faccio, lo devo fare con lei!".
Si prende e si smonta il motore, si cambia tutto: cuscinetto, paraolio, ecc... La domenica sera, alle 6, avevo già rimontato tutto. Un colpo di pedivella e la Vespa entra in moto! Evvai, la vespa è pronta e non la voglio neanche provare: come va, va!
Il martedì mi arriva l'ok per partire: di corsa a comprare tuta termica e tutto il resto; la sera per caricare la Vespa è stata una tragedia, ero nervoso e impaurito, non sapevo dove mettere la roba: molto di quello che avevo preparato è rimasto a casa. Avevo deciso di portare tutto da casa, oltre a i vari cambi di vestiti (ho rifatto la valigia 3 volte e ogni volta levavo roba), avevo tenda, materassino, pompa per materasso, sacco a pelo, tutta la roba termica... sottocasco, tuta anti-pioggia e tutto il resto. Avevo portato anche da mangiare per 14 giorni: tutta roba in scatola perché avevo deciso di non portare il fornelli. Ancora, tutti i ricambi per la Vespa: bobine, candele, condensatori, puntine, canapetti vari e sopratutto 11 kg di olio per miscela!
Insomma, la roba da portare era tanta! Alla fine, alle 3 di notte, sono riuscito a finire di caricare poi mi sotto doccia e alle 4 sono partito.

Il viaggio per fortuna è andato bene, solo un filo della bobina allentato che mi ha fatto un po' penare per capire che era lui. Per il resto tutto ok, appunto sono stato fortunato. Il percorso che ho seguito mi ha fatto attraversare Germania e Danimarca tutto via terra, attraverso i due lunghi ponti; poi tutta la Svezia e su fino a Capo Nord. Per tornare sono passato da Rovaniemi, casa di Babbo Natale, quindi la Finlandia, con le zone centrale dei laghi molto belle; poi Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Austria e ritorno in Italia.

Comunque, ripeto: a me non sembra di aver fatto niente di particolare!

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D. Infine il futuro: nell’estate del 2015 vuoi tornare a Capo Nord ma… con un Piaggio Bravo 50! Una vera sfida personale che sicuramente farà parlare molto. Come ti stai preparando?

R. Non so se farà parlare di me, anche qui non vedo niente di fantascientifico: c'è chi ci va a piedi, chi in bici... almeno io ho sia il motore, che i pedali!
E' vero che è una sfida per via del peso del carico, la bassa velocità e tanto altro sono molto diversi dalla Vespa.

Mi sto organizzando da quando sono tornato dallo scorso viaggio. Ad esempio sto preparando due motori, tutte e due elaborati: uno è per l'andata, che cammini il giusto ma che duri tanti tanti km (con variatore a rapporti lunghi, tanto é quasi tutta pianura) e che non si sforzi troppo; uno per fare il ritorno, da cambiare arrivato a Capo Nord. Infatti per fare la Norvegia con i fiordi ho bisogno di un motore che spinga molto di più in salita; anche se dura meno km, potrei rimettere il primo motore, quello "più tranquillo", a metà viaggio di ritorno.
Come bagagli, ho messo lateralmente delle borse da bicicletta e dietro ho una cassa con all'interno un serbatoio nautico da 23 litri perché con i 3 litri del suo serbatoio si va poco lontani! Poi ho un'altra cassa anteriore dove mettere da mangiare ed altre cose; il motore di scorta va sotto la sella, insieme alla tenda. L'olio per la miscela lo metterò in un serbatoio originale e in un altro supplementare messo sotto la sella nel piantone centrale.
Intanto ho deciso il percorso ed il fatto che riporterò con me tenda e roba da mangiare come nel viaggio in Vespa.

Certamente i preparativi sono molto più complicati e bisogna veramente pensare a tutto, anche alla possibilità di dover caricare in treno il Bravo. Il mezzo è quello lì ma penso di potercela fare... a settembre lo sapremo!