Come va la Granpasso 1200

IMPRESSIONE DA FERMA. Entrato nel nuovo negozio di via Sacchi, sono stato accolto gentilmente e dopo 5 minuti ero già con un tecnico Moto Morini davanti una fiammante Granpasso 1200 blu.
L'estetica è sicuramente personale, specie nel frontale, e perderò poco tempo a commentarla perchè ognuno avrà la sua idea. L'idea di qualità è invece immediatamente palese. Basta dare uno sguardo al telaio, al bel mono Ohlins pluriregolabile o ai cerchi a raggi Excel per accorgersi che sui fondamentali non c'è stato alcun risparmio. Più sotto tono, invece, il cruscottino digitale (ne parlo più avanti), alcune plastiche della carrozzeria e lo scarico; questo è bello esteticamente da vedere solo da dietro, mentre la vista laterale lascia alquanto perplessi.

SI ACCENDA IL MOTORE! Accensione e prima botta al cuore: che sound ragazzi! Questo motore emoziona già da fermo, con un rumore cupo ed aggressivo al punto giusto.
Il tecnico mi spiega le (poche) funzioni del computer di bordo, gestibili con un manettino sul lato sinistro del manubrio. Il display piuttosto piccolo e decisamente povero di aspetto mostra alcune indicazioni interessanti ma manca di: a) visibilità adeguata, specie in pieno sole; b) indicazioni importanti, prima tra tutte il livello di carburante (c'è solo la classica spia della riserva). Che sia una scelta voluta o una caduta di stile non saprei, fatto sta che siamo abituati a ben altri cockpit sui modelli concorrenti... non dico che sia necessario avere il gps integrato, ma questo display non mi è andato tanto giù!

OK, SALIAMO IN SELLA. Al momento di adagiare le terga sulla moto, piacevoli sensazioni: sella dalla forma sinuosa, un unico pezzo, sagomata e duretta ma molto comoda anche dopo qualche ora. I fianchi della moto sono stretti e la posizione è azzeccata: busto eretto ma sensazione di controllo. Insomma, mi piace come si sta su questa moto.
Il manubrio è un bell'oggettino, solido all'aspetto e largo, dà sicurezza. Il cupolino davanti a noi è quello maggiorato che da un po' la Granpasso monta; offre un pratico sistema di regolazione senza chiavi, basta spingere in avanti il parabrezza con una mano e si cambiano fino a 4 posizioni diverse (è molto simile a quello della nuova Suzuki V-Strom 1000). Nonostante sembra sia fatto bene, scoprirò ben presto che le turbolenze non mancano... Ma forse la prova è stata troppo breve ed ero concentrato su altro che non a trovare il giusto riparo dall'aria.

FRIZIONE, PRIMA, VIA! Percorro le prime centinaia di metri piano, sul pavè milanese. Le sospensioni sono tarate sul duretto e trasmettono tutto. La qual cosa è buona tra le curve di strade con buon asfalto, meno nell'affrontare lo stato pietoso delle vie cittadine che mediamente attraverso per recarmi a lavoro. Del resto, se vogliamo una moto flaccida e comodona dobbiamo scegliere altro. La frizione, idraulica, è morbida e precisa, al pari del cambio.

ANDANDO VELOCE... Esco velocemente dalla città e mi butto sulla superstrada in direzione lago di Como. Provo a viaggiare prima costante, sui 100-120, come nel bel mezzo di un viaggio di lunga durata. La protezione all'aria me la aspettavo migliore, come accennavo prima, specie ad andature modeste come quella tenuta al momento.
Provo ad allungare ed il motore risponde con prontezza e fa schizzare la moto a 170-180 in pochi istanti. Qui non pretendevo di viaggiare senza un filo d'aria, ma è pure vero che di botte e turbolenze ne arrivano tante e rendono faticosa la guida. C'è chi fa nettamente meglio per la protezione aerodinamica, di converso molte fanno peggio a livello di ripresa e prestazioni generali del propulsore. Una nota per quanto riguarda il sound della moto: sempre piuttosto aggressivo, sia al minimo che in accelerazione, è sì eccitante nel breve ma alla lunga (per me!) anche un fastidio, specie in caso di lunghe tratte.

INIZIANO LE CURVE SIGNORI! Finalmente lascio la strada dritta (sempre una rottura) per tuffarmi tra le curve. Percorro le strade a cavallo tra Lecco e Como, precisamente quella che porta al Muro di Sormano, oltre i 1.100 mt. La Granpasso è piantata a terra ma sembra che scenda in piega lenta. Può darsi che sia una sensazione e basta, anche visto il fatto che non guido molto spesso moto con un gommone come il 180 posteriore di serie su questa bicilindrica.
L'asfalto infame ed umido non mi permette di forzare troppo, ma in quei pochi punti dove lo faccio davvero, la moto spinge forte e faccio fatica a tenere la ruota anteriore per terra, anche fino alla terza marcia. Unica pecca il limitatore: quando sembra che il motore stia spingendo e ne abbia ancora, ecco l'intervento secco a tagliare potenza... "Ne volevo ancora e lei sembrava essere pronta! Che delusione!". Intendiamoci, il motore fa divertire e spinge forte anche con marce alte. Ma appunto perchè spinge forte, la voglia di cambiare più su di giri è irrefrenabile. Ci saranno validi motivi tecnici per tarpargli le ali intorno agli 8.500 giri indicati, ma io ci sono rimasto male lo stesso!
Tornando alla dinamica di guida, gommone 180 a parte, la moto tutto sommato è piuttosto leggera e reattiva una volta che ci si fa la mano. I freni sono a punto e non ci sono esitazioni; manca però l'ABS, che io sappia anche come optional. Ditemi quello che volete ma questa mancanza è grave, punto.

IL TEMPO STRINGE, SI RIENTRA ALLA BASE. Comincio a puntare nuovamente verso Milano, prima percorrendo il lungolago che termina a Como passando per Torno e Blevio, poi prendendo l'autostrada A9-A8. Ripartito dal casello, provo a vedere come va sul dritto la Granpasso 1200: schizzo a 205 km/h indicati in poche centinaia di metri, con anteriore che sbacchetta un po' ed il buon senso che mi fa desistere dall'andare oltre, anche se pareva essercene ancora. Nulla da dire, il motore si conferma un portento. Rientrato a Milano, faccio benzina ed arriva la nota dolente dei consumi; pensavate davvero di darci del gran gas ed avere consumi da utilitaria? Per 170 km sono serviti 14,70 lt di benzina. Se la matematica non è un'opinione, siamo sugli 11,5 km/lt. Comunque di sicuro non ho risparmiato rotazioni del polso destro!
P.s.: come giustamente mi facevano notare sul forum CorsaCorta.it e su Granpasso.eu, il pieno fatto dal precedente tester potrebbe non essere stato fatto correttamente. Il dato di consumo, quindi, è da prendere con le pinze!

GIUDIZIO FINALE COMPLESSIVO. Questa Moto Morini Granpasso 1200 è una veloce puledra camuffata da endurona. Ha prestazioni eccellenti nel guidato, preferendo curve di medio ed ampio raggio ma non facendo troppo a botte con il misto stretto. In autostrada è capace di trottare veloce e, se si rimane a velocità da codice, gira anche abbastanza in basso. La protezione aerodinamica è meno di quella che ci si aspetterebbe dal grande parabrezza di serie. In città soffre e fa soffrire: scalda tanto pure a Novembre, posso solo immaginare d'estate! Inoltre si è accesa un paio di volte la spia che penso segnali anomalia nell'iniezione della benzina, spiegabile con "una specie di ingolfamento" causato dall'apri/chiudi nel traffico, questo anche secondo il tecnico Moto Morini.
Questa moto è adatta per uscite domenicali ad andature allegre. Forse per i viaggi è troppo spinta, oltre che un po' troppo rumorosa. Ma quando apri, il motorone ti fa dimenticare tutti i problemi ed allora ciaoooo!

P.s.: recensione personale; scheda tecnica qui in basso ripresa dal sito Moto Morini.

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