Come va la Borile Multiuso 230

PRIMO CONTATTO. Incontro Luca sotto casa, ad Abbiategrasso (MI), e subito partiamo a bordo del suo fuoristrada Land Rover alla volta della cava di ghiaia che sarà la location del mio test da neofita del genere.
Scorgo la Borile Multiuso 230 in versione "motorally" caricata sul fuoristrada. Alla vista subito mi piace: sarà che mi ricorda vagamente una bella mountain bike tecnica, sarà l'originalità delle forme o il fatto che è tutta lercia di fango, ma già mi garba! La livrea dei fianchetti che richiama la bandiera italiana ed il "tubone" che funge al contempo da telaio e serbatoio (geniale Umberto Borile!), gomme tassellate e sistema di navigazione con roadbook motorizzato... piccola ma aggressiva!

MOTORE E... Arriviamo e Luca subito scarica la bestiola, monta la ruota anteriore, controlla qui e là che tutto sia in ordine. Mi spiega un po' le modifiche che ha questa versione rispetto all'originale, marginali a dire il vero. La sostanza già c'è tutta nella moto di serie, compresa forcella Marzocchi da 40 mm e diversi componenti ricavati dal pieno.
Provo a sedermi sopra a moto spenta, per valutare un po' le geometrie. Essendo 1,86 di altezza, temevo di essere rannicchiato; invece mi ritrovo sotto il sedere una motina compatta ma non mini, comoda più di quel che sembra (anche se la sella non si può dire sia di quelle da viaggio...).
Accensione del 230 cc: piacevole da sentire, non ruggisce ma ha una sonorità piena e gustosa.

AZIONE! Luca salta in sella e mi mostra un po' di passaggi sui cumuli di ghiaia e salti, nascosti dall'erba alta ma che lui conosce bene (non per nulla questa cava è uno dei "suoi" campi di allenamento). Poi mi consegna la Multiuso già bella calda. Frizione, prima e via!
Prima pensiero: che bassi! Da un 230 cc raffreddato ad aria, che dichiara una 15ina di cavalli, non ti aspetti certo che ti scaraventi nello spazio siderale. La verve è quella giusta per un mezzo del genere ma è lo spunto iniziale in ogni marcia che ti sorprende. Questo è ancora più apprezzabile per una moto utilizzata in fuoristrada, specie in un campionato impegnativo come l'Italiano Motorally. Ogni volta che c'è bisogno, dai gas ed il motore riprende bello pieno, senza accenni di spegnimento. Una cosa non scontata e che torna utile anche per un neofita, su qualsiasi terreno.
Inizio ad osare, un po' goffamente. Luca mi invita a saltellare qui e là ed io ci provo. Divertente e facile quasi come in mountain bike, appunto. La Multiuso pesa poco e risponde bene, le sospensioni fanno quello che mi aspetto e non ho mai sorprese. Mi sdraio in un paio di occasioni causa ghiaia e mia inesperienza, ma la bella sensazione di confidenza cresce in pochi minuti. Derapo con facilità per via della potenza modesta e ben gestibile. Me la godo e, visto il caldo che fa, sudo come un suino!

E SU BITUME? Ultimi minuti su strada, per un'impressione flash su asfalto: prendo i 90 km/h con facilità su di un breve rettilineo in mezzo ai campi. Il motore, ancora una volta, mi convince per il suo viaggiare rotondo e la spinta immediata in basso. La protezione aerodinamica è quasi assente, come era lecito aspettarsi dall'essenzialità del frontale.
Non oso molto perché le tassellate da off puro non permettono pieghe. In ogni caso sembra ce ne sia, il telaio e le sospensioni paiono ben lavorare.
Mi rimane la voglia di provarla con gomme adatte, sarà per una prossima occasione.

GIUDIZIO FINALE COMPESSIVO. Divertimento assicurato, una meccanica semplice e sincera, parti curate che dureranno nel tempo, elettronica assente. Una motina originale che ha nel nome il vero DNA: Multiuso. L'azzeccatissima descrizione dice quanto tu la possa utilizzare per imparare a guidare una moto a marce per la prima volta in vita tua; ma anche scorrazzare in città; così pure toglierti degli sfizi in off, anche piuttosto impegnativo.

Non è specialistica, non è pretenziosa, non ti fa gridare al miracolo in nessun aspetto in particolare. Ma ti stampa il sorriso sul volto, si districa bene sempre (tranne in autostrada, ovviamente!), non consuma nulla ed è frutto di un progetto che mette insieme passione ed artigianalità.
Per questo la adoro ed è da tempo che mi torna tra i pensieri. Chissà, un giorno, come seconda moto tuttofare...!

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